Il potere della pubblicità
- makeover44
- 23 feb 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Come brand manager investo ogni anno una considerevole parte dei miei guadagni nella promozione del mio marchio e della mia attività. Nel farlo prediligo gli strumenti digitali e la comunicazione online e, grazie alla mia abilità, incremento e fortifico la mia capacità di fare business. Non è così per molti miei colleghi.
Ogni anno, molti dirigenti pubblicitari sono felici di andare al Festival internazionale della creatività di Cannes a parlare della fantastica pubblicità che hanno creato per altri. Ma dimenticano di spiegare perché non stanno creando pubblicità fantastiche per le loro stesse agenzie.
Ora io mi chiedo come si possa parlare a un cliente di marketing, strategie e creatività, se non si dimostra perlomeno al lato pratico di poter avere dei benefici tangibili su noi stessi.
Il primo approccio con qualsiasi mio contatto è catalizzato dai risultati positivi che ottengo per me stesso. Questo attira moltissimo i miei futuri clienti che non vedono l'ora di poter applicare su loro stessi la mia "formula magica".
Alcuni dei miei concorrenti, fortunatamente per me, sono ancorati al modello Agenzia Creativa e si specchiano nella loro capacità di essere belli, accattivanti, premiati e di sentirsi "dominus" sul cliente. Incontro ogni mese imprenditori stanchi di coltivare rapporti professionali improntati a questo paradossale status.
Lo confesso, sono stato anche io richiuso in una logica da Agenzia di Comunicazione, stretto nella fitta rete degli studi e del "si fa così perchè lo dice l'art director". Ma devo confessare anche che, da quando - tre anni fa - ho abbandonato questa improduttiva strada, non faccio altro che seminare successi: non grida di approvazione sulla mia creatività, ma sentiti ringraziamenti per la mia produttività.
Per concludere invito le imprese a valutare bene le partnership lavorative e i rapporti così confidenziali per servizi come quelli della comunicazione. Lasciatevi guidare dall'istinto e non fatevi governare da chi dice di avere la scienza del pubblicitario e la genialità dell'artista.
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